Milano Metropoli Rurale Storia, Attualità e la Strategia Cascina Linterno
14 Ottobre 2023.
Giorgio Uberti, storico o meglio, “Un Public Historian”, come lui si definisce, cioè uno storico che lavora a stretto contatto con il suo pubblico e profondamente coinvolto dalle realtà del territorio, ha partecipato alla presentazione del libro “Milano Metropoli Rurale Storia, Attualità e la Strategia Cascina Linterno”.
Questo è la registrazione del suo intervento. La presentazione si è svolta nella chiesa vecchia di Baggio, Sant’Apollinare all’interno delle iniziative della Sagra di Baggio 2023.
(leggi sotto una sintesi dell’intervento)
Il video di Uberti dal nostro canale YouTube
Breve sintesi dell’intervento
L’intervento di Giorgio Uberti apre con un riferimento alla corrente storiografica della microstoria, attraverso l’esempio di Carlo Ginzuburg e dei suoi studi sul cosmo del mugnaio Menocchio nell’opera Il Formaggio e i Vermi. Attraverso questa metafora è stato spiegato come la storia di una località, solo apparentemente marginale, può alla pari della mente del mugnaio Menocchio aprire numerosi e più vasti percorsi di ricerca.
L’analisi storica
Oggetto dell’analisi storica è quindi Cascina Linterno come insieme di sedimenti secolari di strutture del più complesso sistema rurale metropolitano. Le località sono infatti al contempo luoghi di assorbimento di provvedimenti emananti da poteri “centrali” ma sono anche luoghi produzione di nuove pratiche “periferiche” che coinvolgono e influenzano più vaste strutture giurisdizionali (comuni, pievi, parrocchie, confraternite).
Attraverso questa porta spalancata nella storia è infatti possibile osservare gli stravolgimenti politici e sociali dell’età contemporanea, le riforme fiscali dell’illuminismo asburgico, le istanze delle classi subalterne, i desideri di auto rappresentazione del patriziato nel mondo rurale, gli investimenti del nuovo ceto mercantile urbano e le grande riforme del mondo agrario in corso nel basso medioevo.
Nell’immagine sotto una sintesi dei viaggi e delle residenze di Petrarca tra il 1353 e il 1369.
Una storia narrata in quattro passaggi.
Il primo passaggio: tra XII e XIII secolo
riguarda il processo, in corso tra XII e XIII secolo, della messa a coltura e dello sfruttamento di nuove superfici agricole ai margini del tessuto urbano e degli accordi tra i grandi proprietari (i canonici di Sant’Ambrogio e i De Marliano) che portarono tra il 1154 al 1207 al consolidamento di una Cassina De Inferno, come presidio delle innovazioni agricole del mondo rurale.
Il secondo passaggio: la tradizione Petrarca e la “Cassina De Inferno”
riguarda la formazione di una tradizione che associa questo luogo alla figura del poeta aretino Francesco Petrarca. In questo studio la sua biografia è stata indagata, attraverso tutte le fonti disponibili, distinguendo, nei quindici anni di interesse, un periodo milanese (1353-1361) da un periodo veneto-lombardo (1361-1369).
Attraverso questa suddivisione si è voluto conoscere le sue abitudini e le sue residenze. Nel periodo milanese, quando non era impegnato in missioni diplomatiche, ha soggiornato tra Sant’Ambrogio 1353-1359 e San Simpliciano 1359-1361 e in alcuni luoghi di campagna come il Castello di San Colombano 1353, la Certosa di Garegnano 1357 e il Castello di Pagazzano 1357-1359.
Nel periodo veneto-lombardo, quando non si trovava a Milano o tra Padova e Venezia, ha soggiornato tra la casa della famiglia Da Brossano in San Zeno 1365-1368 e il Castello Visconteo di Pavia 1363 e 1369.
Nemmeno il caso della lettera autografa a Moggio Moggi, scritta dallo stesso Castello visconteo di Pavia nel 1369 può dirsi determinante, poiché dopo quel documento non tornerà più a Milano e l’indicazione del toponimo Infernum non è accompagnata da ulteriori indicazioni geografiche o giurisdizionali.
Di fronte quindi alla mancanza di un’evidenza materica e storiografica di contatto tra Petrarca e Cascina Linterno, e nonostante l’abbondanza di documentazione coeva, si è quindi scelto di indagare la formazione della tradizione.
Per questo scopo si è analizzata la produzione letteraria di Pier Candido Decembrio, figlio di Uberto, umanista della corte viscontea che, per primo, nel 1419, quindi quasi cinquant’anni dopo la morte di Petrarca, ci testimonia con certezza un rapporto tra il Poeta e Cascina Linterno (riferendosi agli anni del periodo veneto-lombardo).
Un interesse nel voler sostenere questa relazione che, legata a ragioni di status symbol, di accreditamento presso altri umanisti e di rivalità nell’ambito della corte viscontea, lo accompagnerà per tutta la vita e che finirà per essere trasmessa ad altri umanisti arricchendosi via via di particolari esagerati e fantasiosi.
Il terzo passaggio: gli elementi artistici
riguarda la lettura degli elementi artistici quali le preziose imprese visconteo-sforzesche e i capitelli della corte con tabellione inciso nello scudo a testa di cavallo e la loro collocazione in una più definita finestra temporale che è stata individuata nella seconda metà del Quattrocento, epoca di grande rinnovamento edilizio del mondo rurale e nella quale si affacciano tra le proprietà della Linterno le nobili famiglie, di tradizione umanista, Corio e Castiglioni.
Il quarto e ultimo passaggio: la famiglia Aquanio
riguarda l’indagine dei processi di organizzazione della comunità rurale, attraverso la formazione di un comune (a partire dal 1345) o del passaggio dalla pieve di Cesano Boscone alla pieve di Trenno. Da questo si è visto come la ricerca di consenso delle famiglie con le organizzazioni del territorio locale abbia portato la famiglia Aquanio a istituire un luogo di culto e un beneficio ecclesiastico in Cascina Linterno tra il 1753 e il 1754.
Durante la presentazione, gli interventi sono state fatti da:
- Rosario Pantaleo, Consigliere Comune di Milano e Vicepresidente Parco Agricolo Sud Milano
- Silvia Fossati, Presidente del Municipio 7, Comune di Milano
- Don Cesare Pavesi, Vicario Parrocchie Sant’Apollinare e Sant’Anseling
- Maurizio Mazzetti, “il diciotto”
I curatori hanno poi presentato il libro:
- Angelo e Gianni Bianchi, Amici Cascina Linterno
- Lionella Scazzosi, Politecnico di Milano
- Andrea L’Erario, Politecnico di Milano
- Giorgio Uberti, “PopHistory” ETS